Pubblicato il no. 38 del trimestrale "Nonviolenza"
È uscito negli scorsi giorni il No. 38 di Nonviolenza, il trimestrale d’informazione edito dal Centro per la Nonviolenza della Svizzera italiana (CNSI).
Pubblicato il no. 37 del trimestrale "Nonviolenza"
È uscito negli scorsi giorni il No. 37 di Nonviolenza, il trimestrale d’informazione edito dal Centro per la Nonviolenza della Svizzera italiana (CNSI).
Nell’editoriale e in un articolo interno vengono riportati ampi stralci del discorso contro la corsa agli armamenti fatto ad Hiroshima da papa Francesco.
Nelle pagine sul servizio civile il trimestrale fa il punto sul dibattito alle Camere federali sulla revisione della relativa legge che intende inasprire l’accesso al servizio civile, per salvare il quale sarà inevitabile il referendum. Al proposito cita anche la presa di posizione di Samuel Werenfels, il primo capo dell’Organo di esecuzione del SC: “La revisione non rispetta i principi fondamentali del diritto costituzionale. E si basa su due presupposti inaccettabili: in primo luogo, la soppressione della prova dell’atto nella sua forma attuale e, in secondo luogo, il pregiudizio che tutti i civilisti sarebbero codardi, egoisti e pigri”.
Jo Lang, storico ed ex Consigliere nazionale, descrive poi la sua esperienza di condannato sia come soldato che come obiettore di coscienza.
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Pubblicato il no. 35 del trimestrale "Nonviolenza"
È uscito negli scorsi giorni il No. 35 di Nonviolenza, il trimestrale d’informazione edito dal Centro per la Nonviolenza della Svizzera italiana (CNSI).
Nell’editoriale Luca Buzzi, di fronte a quanto avviene nel Mondo, ma anche agli sconcertanti sviluppi in Svizzera ed alla nostra apparente impotenza, invita a non essere indifferenti, ma ad unire le forze contro la violenza.
Prendendo spunto da quello che definisce “lo scandaloso invito di Ignazio Cassis all’arrogante e guerrafondaio Mike Pompeo, che ha tra l’altro provocato il 2 giugno lo stato d’assedio a Bellinzona e il caos in tutto il Ticino” applaude alla ventina di coraggiosi che hanno osato manifestare contro la visita, ma anche a tutti coloro che con iniziativa e fantasia sanno trasformare strumenti di guerra e violenza in attrezzi ludici e messaggeri di pace.
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Pubblicato il no. 36 del trimestrale "Nonviolenza"
È uscito negli scorsi giorni il No. 36 di Nonviolenza, il trimestrale d’informazione edito dal Centro per la Nonviolenza della Svizzera italiana (CNSI).
Nell’editoriale Luca Buzzi, partendo dalla Giornata mondiale della Nonviolenza del 2 ottobre nella quale tutti gli Stati membri dell’ONU sono invitati a diffondere il messaggio di pace, tolleranza e fratellanza universale del Mahatma Gandhi, ricorda l’importanza delle elezioni federali del 20 ottobre, auspicando dei cambiamenti nelle Camere federali affinché possano operare in modo più consono allo spirito della Giornata.
Presenta poi le varie attività che il Centro per la Nonviolenza della Svizzera italiana organizza per il 2 ottobre.
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Pubblicato il no. 34 del trimestrale "Nonviolenza"
È uscito negli scorsi giorni il No. 34 di Nonviolenza, il trimestrale d’informazione edito dal Centro per la Nonviolenza della Svizzera italiana (CNSI).
Nell’editoriale Luca Buzzi commenta criticamente alcune notizie provenienti da Berna, ampiamente sviluppate nelle pagine interne. Il Consiglio federale, nonostante le oltre 150 (su 205!) risposte negative ricevute nella procedura di consultazione (pura formalità ed esercizio alibi?), ha nel suo Messaggio non solo riproposto tutte le misure restrittive della revisione della Legge sul Servizio civile, ma addirittura ne ha aggiunta una, la soppressione del SC all’estero
D’altra parte nel 2018, la Svizzera ha esportato armi per oltre mezzo miliardo, mentre la SECO, ha inoltre accolto richieste di esportazioni per il 2019 per circa due miliardi! Il Consiglio federale ha subito riconfermato l’allentamento delle misure restrittive introdotto dopo l’entrata in funzione di Ignazio Cassis.
Infine il Consiglio degli Stati non solo come il Consiglio nazionale ha raccomandato di respingere l’iniziativa “Per multinazionali responsabili” ma, su pressione della lobby delle multinazionali, ha perfino bocciato un controprogetto molto annacquato proposto dall’altra Camera.
In tutti questi casi, conclude il coordinatore del CNSI, l’unica speranza di invertire la tendenza è quella di un voto popolare su relativi referendum e iniziative.
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