Pubblicato il no. 4 del trimestrale "Nonviolenza"
È uscito in questi giorni il No. 4 di Nonviolenza, il trimestrale d’informazione edito dal Centro per la nonviolenza della Svizzera italiana (CNSI).
Nell’editoriale Luca Buzzi, in merito alla prossima Giornata mondiale della nonviolenza del 2 ottobre, deplora che entrambi i capi del Dipartimento dell’educazione (Gendotti e Bertoli) non abbiano nemmeno risposto all’invito del CNSI a prendere in considerazione la raccomandazione dell’ONU ad approfittare della giornata per “diffondere, soprattutto fra le nuove generazioni, il messaggio di pace, tolleranza e fratellanza universale di Gandhi, attraverso manifestazioni pubbliche e campagne di sensibilizzazione nelle scuole”. E ciò nonostante che il problema della violenza giovanile sia grave anche da noi e già a partire dalla scuola media.
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Giornata mondiale della nonviolenza 2011
Il 15 giugno 2007 l’Assemblea generale dell’ONU, approvando una risoluzione proposta dall’India e sostenuta da 192 nazioni, tra le quali anche la Svizzera, ha designato il 2 ottobre, anniversario della nascita del Mahatma Gandhi, Giornata internazionale della nonviolenza.
Il 2 ottobre, hanno affermato in un comunicato le Nazioni Unite, tutti gli stati membri dovranno osservare la Giornata della nonviolenza attraverso varie iniziative pubbliche. Il messaggio di pace, tolleranza e fratellanza universale di Mahatma Gandhi dovrà essere diffuso soprattutto fra le nuove generazioni, promuovendo a tal fine campagne di sensibilizzazione nelle scuole.
Per marcare l’importante giornata e con un cordiale invito a partecipare attivamente, quest’anno il Centro per la nonviolenza della Svizzera italiana (CNSI) organizza a Bellinzona le seguenti manifestazioni :
Assemblea del CNSI
Il 20 maggio 2011 si è svolta l’Assemblea annuale del Centro per la nonviolenza della Svizzera italiana (CNSI). Il suo coordinatore Luca Buzzi ha presentato l’attività svolta dall’associazione in questo primo anno di vita, caratterizzato in particolare dalla pubblicazione del nuovo trimestrale “Nonviolenza”, dal proseguimento della consulenza gratuita sul servizio civile e dall’organizzazione di una serata, di una bancarella e di una veglia serale in occasione della Giornata mondiale della nonviolenza.
Molto tempo ed energie sono state utilizzate per la richiesta di esonero fiscale, che permettesse anche ai sostenitori del CNSI di dedurre le loro donazioni dall’imponibile. Purtroppo, nonostante reclamo e ricorso, l’Autorità fiscale non ha ritenuto l’attività del CNSI di pubblico interesse, decisione definita assurda ed inaccettabile da tutta l’assemblea, considerando che tutte le altre associazioni senza fini di lucro operanti nel cantone, il corrispondente romando “Centre pour l’action non-violente” e persino i partiti politici beneficiano dell’esonero.
Nell’anno trascorso il CNSI ha inoltre aderito a CIVIVA, la nuova federazione svizzera del servizio civile che raggruppa tutte le associazioni di sostegno e di consulenza attive in Svizzera e preso posizione con comunicati su diversi temi, in particolare su quelli legati al servizio civile ed ai relativi cambiamenti restrittivi entrati in vigore lo scorso 1 febbraio.
Nel primo anno di attività già 150 sono le persone che hanno aderito ufficialmente come membri dell’associazione. Grazie ai loro contributi, a quelli di diverse centinaia di altri sostenitori e al lavoro totalmente volontario di membri e collaboratori, Il CNSI ha potuto chiudere i conti 2010 con un piccolo saldo positivo.
Al momento delle nomine l’Assemblea ha confermato il comitato uscente che, grazie ad un ulteriore nuovo membro risulta composto da Luca Buzzi (coordinatore), Silvana Buzzi, Filippo Lafranchi, Stefano Giamboni, Daria Lepori, Katia Senjic Rovelli e Paolo Tognina.
Uno degli obiettivi prioritari per il futuro del CNSI resta la ricerca a Bellinzona di un posto adeguato ed a costo moderato per aprire il Centro di documentazione sulla pace e la nonviolenza.
Pubblicato il no. 2 del nuovo trimestrale "Nonviolenza"
È uscito in questi giorni il No. 2 di Nonviolenza, il trimestrale d’informazione edito dal Centro per la nonviolenza della Svizzera italiana (CNSI).
Nell’editoriale Luca Buzzi, prendendo spunto dalle rivoluzioni in Egitto e Tunisia sottolinea l’importanza, l’efficacia e l’estrema attualità della lotta nonviolenta nella liberazione dei popoli dai tiranni, mentre il caso della Libia dimostra, secondo lui, l’inadeguatezza di una rivolta armata con la spirale della violenza che ha innescato.
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SÌ alla protezione dalla violenza perpetrata con le armi
Il 13 febbraio 2011: SÌ alla protezione dalla violenza perpetrata con le armi
I fucili d’assalto devono rimanere negli arsenali
Ogni anno in Svizzera circa 300 uomini e donne perdono la vita a causa delle armi da fuoco. Sono trecento morti di troppo. La grande maggioranza delle armi da fuoco in circolazione nel nostro Paese sono armi militari. La detenzione del fucile d’assalto a domicilio è un retaggio della guerra fredda che non si giustifica più dal profilo militare. L’iniziativa «Per la protezione dalla violenza perpetrata con le armi» garantisce che le armi militari siano depositate al sicuro negli arsenali.
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