Pubblicato il no. 33 del trimestrale "Nonviolenza"
È uscito negli scorsi giorni il No. 33 di Nonviolenza, il trimestrale d’informazione edito dal Centro per la Nonviolenza della Svizzera italiana (CNSI).
Nell’editoriale Stefano Giamboni ricorda che il 2018 è stato un anno intenso per il servizio civile, tra l’altro con la consultazione sulla restrittiva ed inaccettabile revisione della legge alla quale ha partecipato anche il CNSI, la cui presa di posizione è pubblicata nelle pagine interne. Nel caso in cui la proposta del Consiglio federale venisse integralmente accettata dal Parlamento, le organizzazioni che sostengono questo servizio, che sta apportando un contributo fondamentale alla nostra società, principalmente nel lavoro sociale, sanitario e di protezione dell’ambiente, si vedranno obbligate a lanciare un referendum.
Negli articoli interni sul tema, oltre che informazioni sulla riorganizzazione dell’Organo centrale e sugli echi di un sondaggio tra gli istituti d’impiego, vengono presentate le motivazioni e le esperienze di due civilisti che hanno optato per il servizio civile dopo un periodo di servizio militare.
Nello sguardo sul Mondo, Nonviolenza propone delle riflessioni sulla guerra, che non è certo una fatalità, sul fenomeno delle migrazioni e sugli attacchi alla democrazia e ai diritti umani nei regimi autoritari. Riporta inoltre l’appello di Alex Zanotelli alla disobbedienza civile contro il Decreto Sicurezza, che nega i principi di solidarietà e di uguaglianza contenuti nella Costituzione italiana.
Nelle pagine tematiche gestite da diverse associazioni, Amnesty International, rimarca le vite umane devastate dal commercio irresponsabile delle armi, mentre le Donne per la Pace ricordano Rosa Luxemburg, la filosofa, economista, politica, rivoluzionaria ed eroina della pace.
L’Associazione Svizzera-Palestina da una parte descrive come l’evoluzione della politica internazionale stia liquidando le rivendicazioni palestinesi e dall’altra come sia importante distinguere tra il popolo ebraico e il governo israeliano che nega i diritti fondamentali, per evitare la piaga pericolosa dell’antisemitismo.
Infine il GSse commenta il discorso di Macron nelle rievocazioni della prima guerra mondiale dove milioni di soldati non si sono sacrificati, ma sono stati sacrificati e denuncia le spese dell’esercito svizzero per le allegre scampagnate elitrasportate delle mogli di alti ufficiali.
Copie gratuite del trimestrale sono ottenibili telefonando allo 091 825.45.77 o per e-mail.
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