Pubblicato il no. 32 del trimestrale "Nonviolenza"
È uscito negli scorsi giorni il No. 32 di Nonviolenza, il trimestrale d’informazione edito dal Centro per la Nonviolenza della Svizzera italiana (CNSI).
Nell’editoriale Luca Buzzi prende spunto da varie decisioni prese dal Consiglio federale dopo l’entrata di Ignazio Cassis, quali l’allentamento delle norme sull’esportazione delle armi e la mancata firma del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, ma anche le nuove restrizioni sul servizio civile. E afferma che il tutto “sta minando l’immagine e la credibilità della Svizzera e della sua politica di intermediazione internazionale e di promozione della pace”.
Vari articoli all’interno approfondiscono poi le decisioni menzionate denunciando ad esempio le granate svizzere finite nelle mani dell’Isis in Siria o in Libia, ma anche segnalando la volontà di lanciare un’iniziativa popolare contro le decisioni del Consiglio federale.
Nelle pagine sul Servizio civile si sottolinea come questo servizio sia sostenuto in tutte le sfere della società, nonostante gli attacchi infondati di alcune cerchie di politici e rappresenti una vera e impegnativa scuola di vita, come quella vissuta da un civilista in 13 mesi di esperienza con persone colpite da demenza.
Il trimestrale presenta poi il rapporto di 40 organizzazioni della società civile sull’attuazione dell’Agenda 2030, che si sono chieste se la Svizzera è sostenibile, e l’incontro a Giubiasco con José Ramiro Llatas Perez e Dick Marty sulla mancanza del rispetto dei diritti umani in Perù, nelle miniere gestite dalla Glencore di Zugo, che giustifica ampiamente il sostegno all’Iniziativa per multinazionali responsabili.
Per le notizie dal Mondo, con le riflessioni sull’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, vengono presentate La Marcia per la Pace Perugia-Assisi del prossimo 7 ottobre e la filosofia della Nonviolenza di Aldo Capitini a 50 anni dalla morte. Ma anche la situazione in Arabia Saudita dove viene tuttora repressa, anche con la pena di morte, la libertà di espressione e di religione.
Nelle pagine tematiche gestite da diverse associazioni, Amnesty International denuncia l’assalto in Polonia alla libertà di manifestare, e le Donne per la Pace danno voce alle madri di Families for Freedom che ricercano in Siria civili e detenuti spariti nel nulla.
L’Associazione Svizzera-Palestina propone l’articolo del giornalista israeliano Gideon Levy sulla legge che sancisce definitivamente l’apartheid in Israele e annuncia la liberazione dell’attivista palestinese Ahed Tamini, anche se molti altri minorenni restano in carcere.
Il GSse, presenta tra l’altro un ricordo del giornalista israeliano Uri Anvery, fondatore di Gush Shalom, il Blocco della pace, morto il 20 agosto 2018.
Infine Greenpeace-Ticino presenta le sue osservazioni critiche sul Progetto di collegamento A2/A13.
Copie gratuite del trimestrale sono ottenibili telefonando allo 091 825.45.77 o per e-mail.
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