Esperienza di servizio civile in Messico

Pubblicato: Domenica, 24 Aprile 2011

Grazie a AMCA siamo riusciti ad ottenere ciò che molti desiderano – un impiego all’estero durante il servizio civile. È così che il nostro lavoro sociale è diventato un anno pieno di avventure e nuove esperienze. Questo servizio civile ci ha permesso di immergerci in un altro modo di vivere, nell’espressione di una lingua straniera, di lasciarci affascinare da mille dettagli che distinguono la vita in Messico dalla nostra quotidianità e forse apportare un piccolo contributo alla vita di altri, confrontati con più difficoltà e problemi di quanti ne abbiamo noi. Sono stati questi i nostri obiettivi per il servizio in Messico -  e le nostre aspettative non sono rimaste incompiute.

La vita a Oaxaca
Oaxaca non è una grande città, per fortuna diciamo noi, così abbiamo potuto integrarci bene già dopo poco tempo. Ciò in una delle città coloniali più belle del Messico, nella quale si accostano edifici di tutti i colori nei dintorni del Zocalo centrale e nelle cui stradine viene rappresentata l’antica cultura degli Zapotecos, altrettanto quanto il Messico moderno e globalizzato. Furono queste le differenze dalla nostra vita di qui che ci hanno accompagnato; siano i tacos o una tlayuda  - a ogni angolo della città si può approfittare della cucina tipica messicana. E se non avevamo voglia di fare una camminata, bhé semplicemente salivamo su uno dei numerosissimi taxi che ovunque  aspettano clienti.  In casa bisognava comprare i bidoni dell’acqua, cambiare il bombolone del gas e ogni tanto partire alla caccia degli enormi insetti della casa. I punti culminanti sono sempre state le feste locali, come per esempio il giorno dei morti, quando la gente visita i loro parenti defunti al cimitero e tutta la famiglia mangia assieme, racconta storie, gioca vicino alla tomba, a volte dorme lì. In un’altra occasione – solo per raccontare una delle moltissime esperienze emozionanti che abbiamo vissuto – siamo stati invitati a un matrimonio tradizionale e abbiamo ballato appassionatamente come si deve fare con il ritmo della “cumbia” messicana.

Il lavoro con CANICA
Il nostro lavoro si è diviso in due progetti differenti. Uno dei progetti era presso il “Centro de día” (Centro diurno) per i bambini che lavorano al mercato più grande di Oaxaca. Questo Centro offre loro un luogo appropriato per fare i compiti scolastici, assistere a numerose attività di sostegno alla loro carriera scolastica e personale. Un luogo per i bambini.
Lì eravamo tutti una grande famiglia, accompagnavamo le bambine e i bambini a scuola, facevamo i compiti con loro, organizzavamo passeggiate, offrivamo appoggio in generale cercando di essere persone di riferimento. Quali furono le highlights del nostro lavoro? Sono diverse le esperienze che ci rimangono nella memoria; ad esempio la ristrutturazione della biblioteca del Centro diurno dove leggevamo assieme ai bambini, oppure le coreografie dei balli per le presentazioni pubbliche. Conoscere le famiglie dei bambini, la loro vita quotidiana, anche trascorrere con loro i giorni festivi, tutto ciò ha formato fondamentalmente parte del nostro processo lavorativo.
A parte tutti questi bellissimi momenti, vi erano anche alcune difficoltà. Non tutto si svolge rapidamente e in modo efficiente nell’organizzazione e molte volte il materiale per realizzare le attività è molto limitato. Oltretutto vi era anche la sfida emozionale nell’accompagnare persone con una vita difficile e con tante difficoltà. Siamo però entrambi convinti che abbiamo potuto lasciare le nostre tracce nei ricordi delle persone e che siamo stati in quei luoghi con il cuore e con l’anima -  e veramente lo siamo tuttora.

Consigli per i volontari
Vorremmo qui offrire alcuni consigli alle persone che in futuro presteranno un servizio simile al nostro. La qualità fondamentale -  a parte l’interesse generale di lavorare con i bambini – è forse una buona quantità di iniziativa personale. Pianificare attività complesse, coinvolgere molta gente, fidarsi ciecamente di tutto quello che ti viene assicurato -  questa forse non è la strategia migliore per un lavoro produttivo. Molto meglio, secondo la nostra esperienza, se il lavoro parte da una pianificazione personale, se la preparazione si svolge in collaborazione di gruppi molto piccoli e se la realizzazione avviene con molto dinamismo e entusiasmo personale!
Un altro punto che abbiamo dovuto imparare; per evitare di disperarsi troppo presto si deve vedere il proprio lavoro inserito nell’insieme della ristrutturazione di meccanismi esistenti, nell’organizzazione di appoggio e nella sua amministrazione. Bisogna accettare, nel limite del possibile, le situazioni contingenti per quelle che sono e dare molto nel rapporto personale con la gente, soprattutto con i bambini, offrendo loro un sostegno mediante molto rispetto, pazienza e dono del poco tempo che si sta con loro. (da: Correo AMCA)

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