Esperienza presso la Fondazione svizzera Azioni a favore dell'ambiente

Pubblicato: Lunedì, 19 Luglio 2010

Manutenzione di muri a secco con la Fondazione svizzera Azioni a favore dell'ambiente
UNO DEI PUNTI FORTI DEL SC? LA MOTIVAZIONE

La protezione della natura e dell'ambiente è un campo d'attività del servizio civile tra i meno conosciuti. E forse ancora meno conosciuta è la possibilità offerta dalla Fondazione svizzera Azioni a favore dell'ambiente di partecipare alla costruzione e alla manutenzione di muri a secco.

I muri a secco costituiscono un patrimonio culturale e paesaggistico molto importante. Essi rappresentano infatti l'espressione della più antica tecnica di muratura. I muri vengono costruiti unicamente con le pietre, senza l'aggiunta di alcun materiale legante (malta, cemento,…).
Purtroppo attualmente i muri a secco stanno sempre più scomparendo dal nostro territorio. Fino agli anni '50 i principali addetti alla loro costruzione e manutenzione erano gli agricoltori, i quali oggi si devono purtroppo adeguare all'economia e al mercato e spesso preferiscono (sia loro che i rappresentanti dei comuni) i muri in cemento armato, perché sono meno costosi, sono più rapidi da costruire e necessitano di un minor sforzo di manutenzione.
Per molti purtroppo non conta più la bellezza del nostro paesaggio, la storia e la cultura rurale dei nostri vecchi e la salvaguardia di spazi vitali per animali e piante rari.

Per far fronte all'inesorabile scomparsa di questi elementi paesaggistici e naturalistici molto importanti la Fondazione svizzera Azioni a favore dell'ambiente si impegna attivamente da qualche anno organizzando campi di lavoro con scolari, apprendisti, disoccupati, volontari e, dal 1999 anche con le persone che devono prestare servizio civile.
Da quando la Fondazione impiega anche gli obiettori di coscienza, il progetto di ricostruzione di muri a secco in tutta la Svizzera ha subito una notevole espansione. I motivi sono semplici: per prima cosa la Fondazione può disporre sull'arco di tutto l'anno di una decina di persone, le quali portano avanti il lavoro in modo continuo e più professionale; ma il motivo principale è che tutte le persone impiegate sono spinte da una grande motivazione per quello che stanno facendo per servire la patria (anzi … il patrimonio!).

Il periodo d'impiego si è svolto in modo molto piacevole, anche se fisicamente è stato abbastanza duro. Siamo stati dapprima a Cheyres, nel Canton Friborgo e in seguito a Sala Capriasca; un'occasione per conoscere paesaggi molto belli del nostro paese. I nostri compagni di lavoro (otto svizzeri tedeschi e un romando) lavoravano già da 3-4 mesi nella costruzione di muri a secco. Di conseguenza durante questo periodo di esperienza erano diventati degli ottimi ed efficienti muratori ed erano molto disponibili ad insegnare la tecnica di costruzione agli ultimi arrivati (in questo caso noi due ticinesi).

Chiaramente l'impiego non è soltanto lavoro (molto duro) ma anche pause merenda, riflessione e ricerca dei sassi più adatti da posare nelle varie fasi della costruzione e, la sera, momenti di rilassamento e di dialogo con altri giovani che la pensano come noi.

Stefano Giamboni e Filippo Lafranchi
(da Obiezione! no. 40, Marzo 2001)

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