Mostra su Gandhi

Pubblicato: Sabato, 05 Dicembre 2015

Come noto il 2 ottobre ricorre la Giornata internazionale della nonviolenza, indetta dall’Assemblea generale dell’ONU in coincidenza con l’anniversario della nascita del Mahatma Gandhi, invitando a diffondere il suo messaggio di pace, tolleranza e fratellanza universale soprattutto fra le nuove generazioni.
Per degnamente sottolineare la ricorrenza, quest’anno  il Centro per la nonviolenza della Svizzera italiana (CNSI) organizza una mostra fotografica e testuale sul Grande Maestro ed in particolare sull’Economia gandhiana e sviluppo sostenibile. La stessa verrà allestita presso la Sala patriziale del Palazzo civico di Bellinzona e sarà visitabile fino al 17 ottobre.

Ad oltre cento anni di distanza le critiche di Gandhi sul modello di sviluppo e sullo stile di vita occidentale restano quanto mai attuali e sono state riprese da quei movimenti di economia ecologica, come ad esempio il Movimento per la Decrescita felice i cui temi sono stati oggetto di una rassegna organizzata all’inizio di quest’anno dal CNSI e che ha riscontrato un notevole interesse e successo.
Due sono i punti principali sollevati da Gandhi:
In primo luogo il nostro modello economico si basa sull’idea di crescita economica illimitata di tipo quantitativo, al punto tale che molti di coloro che hanno fatto proprio il concetto di sviluppo sostenibile, lo interpretano come se fosse possibile una crescita quantitativa illimitata sostenibile.
Il modello poi fa riferimento ad una personalità basata sull’avidità e sull’invidia ed afferma che è necessario far crescere la quantità di ricchezza, cioè la torta da dividere, per dare anche a chi ha meno quanto basta per farlo vivere. Ma ciò non fa che aumentare le disparità tra ricchi e poveri. Questi ultimi sono inoltre sospinti da una spirale di crescenti bisogni indotti e tendono a non essere mai soddisfatti e, paradossalmente, l’aumento della ricchezza porta ad un aumento dei disagi sociali.

La mostra verrà inaugurata il 2 ottobre 2015  alle ore 18.00 nella sala del Consiglio comunale di Bellinzona con una conversazione di Elena Camino di Torino alla quale seguirà un rinfresco.
Nella conversazione verrà tra l’altro presentata l’ASSEFA, Association for Sarva Seva Farms, una ONG indiana che a partire dal Movimento Bhoodan ha sostenuto (da ormai quasi 50 anni) delle piccole comunità rurali del sud dell’India a conseguire il sarvodaya auspicato da Gandhi. 
Più in generale si farà poi cenno al conflitto sempre più drammatico tra il modello di sviluppo  industriale e il modello ‘gandhiano’ (sarvodaya, decrescita, semplicità volontaria...). Molti sono in India i movimenti che portano avanti lotte nonviolente con le quali popolazioni rurali e indigene si oppongono ai processi di mega-industrializzazione: dighe, centrali nucleari,  miniere, impianti industriali. Una documentazione al proposito è reperibile sul sito
www.indiaincrociodisguardi.it.

Elena Camino ha una formazione scientifica.  Si è occupata di ricerca e sperimentazione educativa, e ha tenuto corsi universitari in ‘didattica delle scienze della natura’ e ‘fondamenti di sostenibilità’. Attualmente è nel Consiglio Direttivo del Centro Interuniversitario di Ricerche Interdisciplinari sulla Sostenibilità (www.iris-sostenibilita.net)
Da molti anni è anche impegnata in una Associazione di volontariato, il Gruppo ASSEFA Torino (www.assefatorino.org), ed è socia del Centro Studi Sereno Regis.
Inoltre è tra l’altro interessata alle trasformazioni globali che il sistema tecno-militare sta imponendo al pianeta, e sta concludendo la stesura di un ipertesto sulle forme di violenza (la violenza ‘esplosiva’ della guerra e quella ‘lenta’ sul sistema economico globale) che stanno mettendo a rischio la vita umana sul pianeta.

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