Pubblicato il no. 7 del trimestrale "Nonviolenza"

Creato: Sabato, 23 Giugno 2012 Ultima modifica: Sabato, 05 Marzo 2016 Pubblicato: Sabato, 23 Giugno 2012

È uscito in questi giorni il No. 7 di Nonviolenza, il trimestrale d’informazione edito dal Centro per la nonviolenza della Svizzera italiana (CNSI).

Nell’editoriale dal titolo “Il colonialismo violento delle multinazionali svizzere”, Luca Buzzi esprime la solidarietà con i cittadini della provincia peruviana di Espinar che protestano pacificamente contro gli abusi ambientali commessi dalla multinazionale mineraria Xstrata, sostenuta dal Governo centrale che ha dichiarato lo stato d’emergenza, occupato militarmente la zona, causando 4 morti e decine di feriti e arrestato il sindaco ed i principali dirigenti.
Da notare che nel frattempo (dopo la stampa del trimestrale), grazie agli interventi di Amnesty International e di altre organizzazioni per i diritti umani e della scesa in piazza di 8'000 cittadini a Cuzco, il sindaco (tra l’altro venuto recentemente in Svizzera, con tappa anche a Bellinzona per attirare la nostra attenzione sulla loro situazione) è stato rilasciato.

Sul servizio civile, oltre agli ultimi sviluppi in Svizzera in discussione alle Camere federali, vengono presentate le difficoltà che incontra lo stesso in Italia a seguito dei tagli finanziari.  

Nonviolenza, dedica poi ampio spazio alle attività del CNSI e delle altre organizzazioni attive nella promozione della nonviolenza e della pace,  riferendo su due assemblee annuali e presentando vari corsi di formazione e seminari estivi.

Dal Mondo il trimestrale riferisce sulle attività sportive per trasformare il conflitto ed incentivare il processo di riconciliazione nello Sri Lanka, sulla nonviolenza dei Bahà’i in Iran, nonostante persecuzioni, rapimenti, assassini ed arresti a cui vengono sottoposti e sullo sciopero della fame dei prigionieri palestinesi. D’altra parte denuncia l’assenza di scrupoli e di sensibilità del Comitato olimpico che vuole far sponsorizzare le Olimpiadi dalla Dow Chemical, responsabile di morti, devastazioni e sofferenze.

Nelle pagine tematiche gestite da diverse associazioni, Amnesty International presenta il suo impegno per un controllo sul commercio internazionale delle armi, che nel 2011 ha visto crescere del 36% anche le esportazioni dalla Svizzera. Il GSse richiama l’attenzione sulle folli spese militari, che hanno raggiunto i 1'738 miliardi di dollari all’anno e segnala una possibile alleanza pacifista svizzero-svedese contro i nuovi aerei da combattimento. Le Donne per la Pace ricordano l’impegno di un secolo fa di Rosa Luxemburg e quello attuale di Lydia Cacho (premio Olof Palme 2012), oltre gli affari con le bombe fatti dalle grandi banche svizzere, mentre l’Associazione Svizzera-Palestina si occupa dell’obiezione di coscienza in una società militarizzata come quella israeliana.

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